In questa prima puntata scopriremo le bellezze di Berlino.
Lo faremo con Luca, che abbiamo avuto il piacere di conoscere quando siamo stati a Berlino qualche tempo fa.


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Trascrizione dell’episodio

Ciao a tutti benvenuti nella prima puntata di viaggiando podcast il podcast in cui noi vogliamo raccontarvi le meraviglie del mondo. 
Noi siamo Francesco e Sandra.

Il racconto e per scoprire insieme usi costumi e peculiarità delle città in cui di cui vi parleremo.
Per fare questo in ogni puntata inviteremo quelle che possono essere le persone più adatte a tra raccontarci le città ovvero le guide turistiche che lavorano nelle città.
In questa prima puntata abbiamo l’enorme piacere di avere con noi Luca che, a sua insaputa, ci ha dato l’idea di questo progetto.

Luca fa la guida a Berlino. Noi siamo stati a Berlino qualche tempo fa, un mesetto fa circa, ed effettivamente se non avessimo preso una guida turistica penso che non avremmo potuto apprezzare Berlino quanto lo abbiamo apprezzato.

Sandra si è innamorata di Berlino e adesso ha nostalgia di Berlino.
Ci ha fatto vivere veramente un’esperienza stupenda quindi ci tenevamo veramente tantissimo a che fossi tu la persona che aprisse le danze per questo podcast.

Beh a questo punto non non vado oltre e chiamo Luca che qui collegato con noi da Berlino.

Ciao Luca per noi veramente è un onore poter cominciare questa avventura con te perché ci hai fatto vivere un’esperienza veramente meravigliosa li a Berlino. 
Sappiamo che ieri hai avuto anche degli amici nostri che sono che sono venuti a visitare la città con te.
Li abbiamo sentiti via messaggio e ci hanno detto che è stato un giro stupendo.
Vabbè a questo punto penso di aver parlato già abbastanza. 
Se ci vuoi dire cosa fai a Berlino, già l’abbiamo accennato però magari tu lo dirai in maniera più più completa di come l’ho potuto dire io.

LUCA (min 2) : io sono lo dico subito, perché è una cosa a cui tengo… insomma sono partenopeo nato vissuto e cresciuto laureato a Napoli nella mia città. Da una ventina d’anni vivo a Berlino perché rapito da una studentessa berlinese a suo tempo che adesso è mia moglie che mi ha portato.
Qui già a Napoli cominciavo a fare la guida turistica venendo a vivere a Berlino ho deciso di farla qui per gli italiani.

Ho lavorato per tanti anni per agenzie continuo a farlo con gruppi di massa col “pullman a buongiorno col microfono” però ultimamente negli ultimi anni ho preferito spostarmi molto sulle passeggiate con gli individuali con le famiglie con le coppie con gruppetti di amici con passeggiate lì al massimo a piedi magari con i primi spostamenti con i mezzi pubblici perché seppure Berlino è enorme se uno riesce a mettere insieme alcuni punti senza girare a vuoto si riesce a vedere tante cose anche soltanto in tre ore si possono capire tante cose di Berlino.

Da quando ho cominciato a fare questo tipo di giri, mi sono sempre più reso conto cercando di mettermi dal lato di un italiano che arriva di quanto sia difficile girare per questa città se non si hanno alcune coordinate.
Mi diverto anche a cercare un po’ nei social i commenti dei turisti a Berlino di che sia venuto o anche le sensazioni di chi ancora non ci è venuto, insomma una delle cose più tipiche quando in Italia una persona racconta a un altro che va a Berlino…

FRANCESCO (min 4): scusa se ti interrompo… un mio collega, partenopeo anche lui di origini partenopee quando gli io ho detto che vado a Berlino, mi ha riposto  “vabbè che ci vai a fare a Berlino è una città che è stata tutta ricostruita che ci devi andare a vedere?”
ma in realtà in un certo senso aveva anche ragione perché se se se noi fossimo stati a Berlino così senza avere una persona che ci guidasse nel vero senso della parola probabilmente non avremmo apprezzato assolutamente nulla della città. 

LUCA (min 04:41) sono reazioni che conosco io quando sento conoscente che sono stati qui senza sapere che io volevo qui e facevo la guida o quando guardo sui social e sento la versione su Berlino io capisco queste reazioni: “ma che città strana… ma non ci sta nessuno per strada… ma fa freddo”

FRANCESCO (min 05:02) quando ci siamo stati noi faceva abbastanza caldo insomma non ci possiamo lamentare

LUCA (05:04) “ci sono solo palazzoni… ho camminato per ore non ho capito niente” perché spesso c’è questa idea, che anche giusta è che io capisco, che una città ti piace quando appena arrivi mai nel centro storico ti guardi viali pedonali, ti vedi le bellissime architetture di vari secoli, ti vedi splendide chiese affrescate, ti vedi le piazze ingioiellate e città come Praga,Budapest,Vienna che sicuramente hanno la loro complessità, però ti offrono subito questa bella faccia, perché tu arrivi ovviamente li vedi e te ne torni tutto contento con un sacco di fotografie.Il turista che arriva a Berlino spesso si trova completamente spaesato; uno dei primi luoghi in cui si arriva è Alexander Platz perché conosciuto come luogo centrale: arrivi li e poi vedi tutti i palazzoni e ti chiedi :”ma come, questo è il centro di Berlino ? Qua è tutto grigio, con una piazza che per attraversarla ci metti un quarto d’ora”. Il problema di berlino è che non ha un centro, non esiste un blocco centrale quindi il turista cerca questo centro e non lo trova e rimane completamente deluso; ma poi quando c’è qualcuno che ti comincia a far capire un pochino come funziona si comincia a vedere che proprio la mancanza di un centro,con il fatto di essere una delle città pluricentriche, spezzatta con centri che sono lunchi anche chilometri lontano l’uno all’altro,se all’inizio questo può essere un problema poi invece diventa proprio il sale, diventa proprio la ricchezza e la bellezza di questa città perché tu in questa città non riesce ad avere punti di riferimento: vedi una cosa, giri l’angolo e ti cambia tutto all’improvviso. E’ una passeggiata di tre ore, anche con voi insomma tre/quattro ore non si vede una città, se ne vedono 10/15 una completamente diversa dall’altra anche a pochi metri l’una dall’altra. Tu ad Alexander Platz vedi tutti i palazzoni, fai due passi oltre e arrivi a vedere i primi palazzi antichi poi ti trovi sul fiume nell’isola Remo 6, tutto cambia in continuazione e quando si comincia a capire un po i messaggi nascosti nella città, la voglia di questa città di scrollarsi di dosso le sofferenze del secolo scorso, qui cominciamo ad entrare nel fulcro dei discorsi di Berlino e la si inizia a vedere con occhi emozionali e cioè a capire che non è solo il palazzo bello che vedi che ti rende bella una città o la piazza bella che vedi, ma i segnali i simboli che una città vuole lasciare cercando di annusare di sentire tutte le sensazioni, le pulsioni che una città racconta, allora si può veramente amare tantissimo Berlino e qual è il fulcro di tutte queste emozioni? E’la maniera con la quale a me piace spiegare tanti punti centrali di Berlino come il Parlamento, come la Porta di Brandeburgo, come monumento l’olocausto, come le nuove architetture del Sony Center che per chi non le ha mai viste sono veramente un qualcosa di incredibile.Bisogna  cercare di capire che dietro a tutto questo ci sono dei messaggi ben precisi e cioè il tentativo di questa città di scrollarsi di dosso questo pezzo spaventoso che
Fino a pochi anni fa Berlino ha rappresentato come capitale dell’Europa più drammatica e cioè il doppio momento del terrore, prima la tragedia nazista dal 1933 a 1945 poi subito dopo la divisione del muro di Berlino. In tante rappresentazioni, nella trasparenza della cupola del parlamento che è invece un palazzo storico che ha fatto la storia più terribile dell’Europa, nelle lapidi del monumento l’olocausto dove i bambini giocano si divertono però nello stesso puoi provare angoscia paura e desolazione, nelle novità degli edifici, nella cupola del Sony Center, in quella zona che fino a pochi anni prima invece era un deserto abbandonato perché prima sono cadute le bombe e poi è passato il muro di Berlino, allora si capisce che questa città esprime delle sensazioni, dei messaggi, la voglia di andare avanti. Berlino è una città che non ha grandi tradizioni ma questo non vuol dire che poi non abbia un centro storico, perché che ci sono palazzi del 1600 e 1700 e sono anche molto belli, come la piazza delle due chiese la piazza dei gendarmi che è veramente splendida. Non è che non abbia nulla di antico, le cose di antico ce l’ha e sono anche belle però l’affascinante Berlino è altro: è capire questi messaggi che vuole mandare, capire questa voglia di guardare in avanti e di scrollarsi dietro di sé questo peso dell’incubo nazista perché poi la divisione con il muro è stata anche una conseguenza. Parlando di tutte queste cose io poi più incontro la gente più mi rendo conto di quali sono (ormai lo faccio quasi da 20 anni)i punti forti su cui bisogna intervenire perché la storia della divisione del muro di Berlino fuori dalla Germania anche un plurilaureato non la conosce bene .

FRANCESCO E SANDRA (min 10.40): confermiamo. Molte cose che ci hai fatto notare ma basta guardare la stessa carta geografica non è che ci vuole in granché a vedere il fatto che Berlino fosse nel centro della Germania e c’era un est e un ovest ma poi alla fine era un est e ovest quasi fittizio, quindi era quella la parte cui uno magari in prima battuta non ci fa caso però quando me lo hai fatto notare ho detto “cavolo ma qui effettivamente…”

LUCA(min 11.13): Il checkpoint Charlie che a dirla tutta è Disneyland, insomma è un luogo che si fa una foto e via, si scherza,  si gioca sui luoghi anche pesanti dove è morta gente 30 a 31 anni fa; uso però quella zona perché sia una piantina della Germania divisa che fa capire questa cosa che uno non riesce a capire e cioè che Berlino nel profondo est della Germania non era al confine tra le due germani e che tutta Berlino era dentro l’est e che Berlino ovest era come una san marino dentro l’Emilia, era come la Città del Vaticano dentro Roma, cioè Berlino ovest non era Germania ovest ma  Berlino ovest era un pezzo staccato dentro est. Detta così senza una cartina davanti è veramente difficile capirlo ma proprio guardando queste cartine poi uno s’illumina. Pure se abbiamo vissuto tutti, perché solo la guerra fredda chi ha più di 40 anni l’ha vissuta in televisione bastava accendere un telegiornale; però la storia è una cosa così veloce che ormai praticamente non si ricorda più niente, non si capiscono più le date, il nazismo, il muro, la divisione, diventa tutto un calderone e specificando alcuni punti poi invece si comincia a capire si inizia  a capire tantissimo. Io insisto molto sul valore emozionale della città: alcuni turisti mi hanno detto “mamma mia mi hai fatto venire le lacrime” perché bisogna sentire le emozioni.

FRANCESCO (min 13.00): guarda ti interrompo perché a proposito di lacrime, di emozioni, una delle emozioni più forti che ho avuto almeno personalmente è stata nella piazza adesso non mi ricordo come si pronuncia, quella dove ci sono le università, il primo monumento alla cultura dove c’era quel quello scaffale vuoto e se io fossi passato da lì avrei pure potuto aprire Google Maps e dire “ok questo è il monumento”però sarei rimasto probabilmente scioccato perché non riuscivo a capire che di che cosa si stesse trattando invece che dopo la tua spiegazione, in questo momento ho anche la pelle d’oca, perché è stato uno dei momenti penso più emozionanti del nostro viaggio.Lo so che c’erano c’erano delle cose ancora se vuoi il monumento all’olocausto tutto quello che vuoi, però di quello già sapevo bene o male conoscevo la storia, è una storia che noi conosciamo che ci è stata raccontata giustamente però di quest’altra parte non conoscevo quel quell’aspetto e quello per me è stato forse uno dei momenti più emozionanti.

SANDRA ( min 14.39) Invece per me è stato quando mi hai illustrato il significato e tutta la storia dietro il monumento dell’olocausto e lì ci hai consigliato di attraversarlo in separata sede ognuno per i fatti propri, riflettendo su quello che è stato il passato, ecco per me quella è stata la parentesi più emozionante che mi ha fatto tanto tanto tanto riflettere infatti quando poi ho consigliato la tua il tuo aiuto il tuo supporto per illustrare Berlino a questi miei amici e gli ho detto “guarda portatevi dei fazzolettini “proprio perché ho la pelle d’oca in questo momento quindi è stato veramente emozionante, forte, un momento forte.

LUCA( min 15.32): Si, sono due luoghi molto diversi tra di loro perché il monumento dell’olocausto è nella zona delle nuovissime architetture e invece il monumento al regole libri è nel cuore della città antica però parlano tutti con lo stesso messaggio che è quella frase che voglio ricordare un attimo il monumento del rogo di libri appena affianco e pensate questo scrittore Heinrich Heine l’ha scritta 120 anni prima dei nazisti non poteva conoscere i nazisti però all’epoca sua ci fu un altro rogo  di libri meno famoso e lui scrisse in una commedia la seguente frase “questo è solo l’inizio quando si bruciano i libri poi si bruceranno anche gli uomini” con quello che si è verificato con i forni crematori e monumento l’olocausto invece affronta in quella maniera così creativa questo terrore ed è giusto parlare di fazzoletti però quello che bello poi è anche il contrario e lo dico a tanti ragazzi perché noi vediamo tante scuole italiane in tutta la stagione fredda febbraio e marzo . Dico questo perché sennò uno s’immagina Berlino e pensa solo al terrore si immagina una città solo triste o la città che fa piangere solo che comunica queste emozioni ma il bello è anche il contrario e guarda caso in quel monumento l’Olocausto che ovviamente vuole comunicare desolazione e paura è ovvio si parla di 6 milioni di persone barbaramente ammazzate però li ragazzi ci giocano si divertono e non è un caso è appena dietro il Sony Center, con cinema , musica, colori è tutt’altro.Noi con i ragazzi delle scuole vediamo anche spesso l’ultimo giorno fuori Berlino c’è un campo di concentramento e spesso poi essendo l’ultima cosa del programma i ragazzi vanno via con quell’immagine. Allora dico loro di fare attenzione, di non ricordare Berlino cosi, ma come città di ragazzi di giovani di modernità. Noi ovviamente con voi con molti facciamo solo i percorsi più centrali ma se a volte una famiglia rimane a lungo anche solo come consigli perché a me poi piace ecco piantina alla mano penna alla mano, dare dei consigli per le continuazioni personali.Se poi si scopre la Berlino viva la Berlino dei giovani, quartieri come Kreuzberg Prenzlauer Berg  allora vai scoprire una città completamente diversa dai punti centrali che faccio vedere io dove trovi un sacco di vita notturna dove trovi un sacco di divertimenti. 

Quindi se da un lato c’è questo indubbio peso di questo terrore della storia dall’altro c’è anche tutto il contrario una città che appunto guarda in avanti. La piazza a me piace raccontarla, ricordando la scena di un film che più passano gli anni più si dimentica ma che negli anni ottanta è stato fondamentale per far conoscere la Berlino di vista in Europa, “il cielo sopra Berlino”:questo film ha come protagonisti gli angeli che sono sulla colonna della vittoria che vedono i destini strani di questa città divisa, un film in bianco e nero che solo in alcuni momenti clou poi si prende i colori e beh c’è una lunga scena girata in questa Potsdamer Platz che fino al 92/93 era un campo deserto nel pieno centro città perché prima caddero le bombe e poi si passò al muro dove c’è un vecchio con la coppoletta  con gli occhiali che col bastone va a marcare metro per metro e cerca i luoghi dove da ragazzino negli anni venti  si divertiva perché la Potsdamer Platz negli anni venti era il cuore europeo della bella vita, della modernità dei grandi magazzini, dell’hotel.

Ma in questa scena carica di poesia in questo ambiente da day after di distruzione totale di rovine di muro di Berlino questo vecchio col bastone è un film molto lento ci vogliono parecchi caffè ma propria questa lentezza lo rende poi pieno di poesia, di lirica, questo vecchio si ricorda i suoi luoghi dice ma qui proprio in questo punto c’era il caffè si chiamava cafè Josti ma non riesco a capire però dov’è la piazza dove sarà mai la mia Potsdamer Platz, c’era tanta vita, incominciavano le prime macchine private; poi un giorno la riempirono di bandiere e l’allusione all’inizio del nazismo quello che fu poi la causa di tutti i mali perché il muro è stata una conseguenza del nazismo e da quel momento la gente non era più buona, se siede disperato davanti al muro con questo angelo che lo  consola però l’angelo a lui invisibile. lui però dice che non si muoverà da li fin quando non ritroverò la mia Potsdamer Platz. solo questa scena che vi invito poi a vedere , perché solo questa scena ha fatto si che che sono venuti per tutti gli anni novanta turisti da tutta Europa alla ricerca di questo mito perduto, di questo paradiso perduto camminando in mezzo ai cantieri perché poi immaginatevi  la situazione nel 96 che hanno organizzato la danza delle gru che che danzavano a ritmo di musica classica perché trasformare quel deserto in una nuova città del futuro da un lato che ha dei discorsi molto più freddi molto più pratici che sono i  soliti che sono gli interessi delle multinazionali che sono  sono andate a investire li dall’altro però c’è questo senso di recupero dell’unica storia bella del novecento di Berlino e cioè di questi meravigliosi anni 20 che erano gli anni in cui Berlino più comunicava all’Europa la voglia di libertà di trasgressione di avanguardia poi nello stesso tempo la crisi che ha portato nazismo però c’era questa spinta ideale di questa Berlino della belle époque di cui la Potsdamer Platz è proprio il  fulcro.Allora faccio sempre capire turisti che non è come Dubai che tu veramente ti trovi un città nata dal deserto. 

Allora è bello definire Berlino con una delle definizioni che a me piace di più ma che non ho inventato io ovvero l’araba fenice, la città che risorge sempre dalle sue ceneri perché lo fu anche poi nel passato per vari altri motivi in una città che si trasforma e che cambia sempre. Tutto cambia tutto si trasforma è un continuo movimento e questo è veramente molto bello.

SANDRA e FRANCESCO (min 23.06) Io già sto programmando la prossima data per Berlino,  ci rivedremo sicuramente. mi hai fatto innamorare di questa città perché è un mix è una città appunto che ha un grande passato una grande storia però una città che definisco, parlando anche con le mie colleghe sul viaggio, quasi futurista, perché sì ho visto una sorta di libertà bella molto bella.

Effettivamente si vede quello che ci avevi detto pure lì quando ci siamo incontrati la sensazione di libertà forse derivata dal fatto che prima c’è stata una repressione dalla parte est, dalla parte ovest come dicevi tu era la Disneyland perché dovevano far vedere la parte occidentale doveva far vedere alla parte est che  c’era questa libertà, questo progresso e dopo questa spiegazione mi sono spiegato molti atteggiamenti. 
Anche il discorso di questa libertà sessuale, dove i rapporti omosessuali sono nella norma come è giusto che sia,  viene vista come forma di riscatto, come se avessero deciso di cambiare totalmente stile di vita, proiettati al futuro.

LUCA (min 25.26)  mi piace insistere su questo punto proiettato al futuro però con le radici in quello che era prima del nazismo perché negli anni 20 Berlino era città di artisti di tolleranza di avanguardia poi ci sono stati sette otto anni di vuoto o meglio di meno perché Berlino ovest poi  ritornava essere città di tolleranza. Però poi dopo la caduta del muro la città ha ripreso  questo suo spirito che è sempre stato uno spirito molto libertario.
Naturalmente io sono molto attento poi quando si incominciano a toccare tematiche sociali perché voglio rispettare qualsiasi posizione quindi io capisco che ci siano persone che non vedono di buon occhio certe cose però è una realtà io non mi sbilancio.

SANDRA(min 27.25) Grazie Luca  per averci dedicato il tuo tempo. penso che sia difficile avere un ospite così preciso, ci hai fatto rivivere il nostro viaggio a Berlino e penso sia stata il miglior modo per iniziare questa avventura.ti ringraziamo ancora speriamo di poterci rivedere perché comunque noi un altro giretto a  Berlino lo faremo, sicuramente ci rivedremo magari faremo una registrazione live andremo live da Berlino con Luca visto che c’è la possibilità tecnica di farlo, saluteremo i nostri amici direttamente tutti e tre insieme.
Ok allora per oggi penso che che possa andare così, abbiamo abbiamo rivissuto il nostro viaggio a Berlino speriamo che sia la stessa cosa anche per voi.

LUCA(min 28.37) mi potete trovare su tutti i social, fb e tripadvisor, instagram 
“A BERLINO CON LUCA”, 
WWW.GUIDABERLINO.IT
ma la cosa principale è “a Berlino con Luca” sui social.

FRANCESCO (min 29.14) comunque tutti i contatti di Luca li trovate nelle note degli episodi. a breve sarà anche sul sito con i relativi contatti. noi ti ringraziamo ancora e vogliamo concludere con una frase di S.Agostino che dice 

Il mondo è come un libro e che non viaggia ne legge solo una parte.


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